Sensori adesivi, la nuova frontiera antispreco!

La ricerca contro gli sprechi: cosa sono i sensori adesivi


Quando la tecnologia si mette al servizio dell’ambiente, la lotta allo spreco alimentare diventa ancora più smart! Sicuramente anche voi vi sarete chiesti almeno una volta “Sarà ancora buono?” fissando la data di scadenza di un vasetto di yogurt, non è vero? Non avevamo dubbi, quindi ne approfittiamo per parlarvi di alcune ricerche condotte negli ultimi 14 anni che fanno proprio al caso vostro. Diversi laboratori in tutto il mondo, dall’Università di Nanchino all’Università del Texas di Austin, passando per l’Italia al Cnr-Ismn (Istituto per lo studio dei materiali nanostrutturati), hanno concentrato i propri sforzi per elaborare strumenti sempre più accurati, in grado di determinare il reale stato di salute degli alimenti nel lungo termine.

L’alterazione di un alimento può essere determinata da diversi fattori, come le modalità di lavorazione delle materie prime, i metodi e i tempi di confezionamento, conservazione e distribuzione, senza trascurare le contaminazioni dell’ambiente in cui l’alimento è prodotto. A risentire delle eventuali conseguenze non è solamente la qualità dei prodotti che devono essere ritirati dal mercato, per poi essere smaltiti, ma anche e soprattutto la salute di chi acquista e consuma tali alimenti.

Un ragazzo fa la spesa al supermercato con una shopper riciclata.

Come funzionano i sensori antispreco?


Per evitare che il cibo venga sprecato e gettato via prima del tempo, sono stati creati dei sensori adesivi in grado di individuare la presenza di gas e batteri nocivi contenuti negli alimenti, che consentono di inviare segnali direttamente agli smartphone. La tecnologia di cui si avvalgono questi sensori è il tag NFC (near field communication), ovvero un adesivo in cui sono inseriti microchip che possono essere 'letti' da diversi dispositivi; gli esperimenti condotti dal Dott. Firat Güder presso l’Imperial College di Londra hanno portato alla creazione di alcuni tag NFC dal costo contenuto (si parla di pochi centesimi), che possono identificare sostanze come l’ammoniaca o la trimetilammina nel pesce e nella carne. Come spiega lo stesso Güder, intervistato da Popular Science: “I tag NFC sono inseriti nelle carte di credito contactless, così come le carte di debito […]. Se puoi usare il tuo smartphone con Google o Apple Pay, quest'ultimo sarà in grado di 'leggere' i tag (NFC)”.

Confezioni di frutta e verdura fresche nel banco frigo del supermercato.

Sullo stesso orizzonte antispreco si muovono i ricercatori del Cnr-Ismn di Roma, coordinati dal Senior Researcher Stefano Toffanin, che con il progetto h-ALO puntano alla realizzazione di un sensore fotonico per la rilevazione di contaminazioni ed alterazioni da inserire, una volta collaudato, nella catena di produzione agro-alimentare a filiera corta. Strumenti come questi, economici, efficienti e di facile utilizzo anche per operatori non specializzati, potrebbero rappresentare una svolta per il settore alimentare consentendo controlli efficaci, un monitoraggio della produzione più rigoroso e soprattutto una maggiore qualità dei prodotti (oltre ad una considerevole riduzione degli sprechi)!

Lo sviluppo di sistemi high-impact/low-cost destinati a contrastare lo spreco di alimenti ancora edibili è diventata una priorità, vista la crescente attenzione verso le problematiche alimentari in contesti non solo economico-industriali (nei quali l’ottimizzazione della produzione è un obiettivo essenziale in ottica di risparmio energetico e di riduzione dei costi), ma anche in contesti più vicini al consumatore attento alla tutela dell’ambiente e alle proprie necessità alimentari.

Utilizzo dei sensori per rilevare la qualità del cibo tramite smartphone.

Una rivoluzione contro gli sprechi alimentari?


I risultati ottenuti sino ad ora dai diversi laboratori di ricerca fanno ben sperare per il futuro di questi sensori antispreco ad uso industriale e domestico, che potranno diventare, una volta entrati nel mercato, dei validi alleati per contrastare il problema dello spreco alimentare nel mondo. Dal produttore al consumatore, passando per il rivenditore, tutti potranno trarre vantaggio dai sensori, avendo maggiori garanzie sulla qualità e la sicurezza del cibo acquistato.

Per concludere, pur trattandosi ancora di prototipi in fase di sperimentazione e collaudo, i sensori antispreco oggetto delle attuali ricerche sembrano avere le qualità giuste per diventare uno strumento rivoluzionario, in grado di evitare che del cibo ancora buono vada gettato via; ad esempio, potrebbero far sì che le aziende produttive possano organizzare la propria produzione in modo da garantire un minore impatto ambientale. Vale la pena attendere il loro lancio sul mercato, non siete d'accordo? Prima di salutarvi, se volete saperne di più, vi invitiamo a dare un'occhiata al video dimostrativo realizzato dal team di ricerca del Dott. Güder.

Mentre la ricerca sui sensori prosegue, che ne dite di dare uno sguardo ai prodotti disponibili sulla nostra app? Potreste trovare delle belle sorprese! Prima di salutarvi, vorremmo ringraziare gli amici di DeliveryRank per l'intervista al nostro CEO, che vi consigliamo di leggere sul loro sito! Infine, vi ricordiamo che potete consultare il nostro blog antispreco per restare aggiornati sulle ultime novità in materia di spreco alimentare; continuate a seguirci, presto ne leggerete delle belle (ma per il momento ci riserviamo di concludere con un bel "No Comment")! Grazie della visita e a presto! 😎

Un sensore antispreco adesivo per monitorare la qualità del cibo tramite tecnologia NFC.